Le recenti nevicate di novembre hanno imbiancato il paesaggio e reso accessibile lo scialpinismo sopra i 2000 metri. Decido così di mettere gli sci per andare a "fare" il primo tramonto invernale della stagione. Il Passo Falzarego con i suoi 2100 metri di quota è un'ottima base di partenza per un'ampia varietà di destinazioni; quella di oggi è la Croda Negra.
Sul passo ci sono una ventina di cm di neve fresca posati su uno strato di neve più vecchia. Il cosiddetto "fondo" è già sufficiente per lasciarci sciare a novembre senza grattare le solette sul terreno.
Con una facile "pellatina" ci portiamo alla base occidentale della Croda Negra dove è presente una piccola fessura che da l'accesso all'ampio dorso della cima. Questo passaggio, da effettuare con un po' di attenzione, regala un po' di pepe alla gita che altrimenti risulterebbe troppo ordinaria.
Superata la spaccatura proseguiamo per l'ampio pendio in direzione della cima. Il sole inizia a sfiorare l'orizzonte e la luce a riscaldarsi. Procediamo per l'ultimo tratto contemplando il panorama che diventa sempre più ampio fino a diventare a 360 gradi sulla cresta sommitale.
Raggiungiamo la vetta appena in tempo per ammirare gli ultimi raggi di luce del giorno. L'aria frizzante rinfresca il viso accaldato, sensazione piacevole che dura un paio di minuti finchè il corpo non si raffredda. Il silenzio è rotto solo da alcune raffiche di vento. Il freddo inizia a ghiacciare mani e piedi ma passa in secondo piano, l'Averau e il Nuvolau monopolizzano l'attenzione; la visione ravvicinata di queste due cime ricoperte di neve al tramonto lascia a bocca aperta. La strada del Passo Giau sullo sfondo rende la scena più familiare.
Svaniti gli ultimi bagliori di luce sulle cime ci prepariamo a rientrare. Lo spettacolo prosegue anche dopo il tramonto, il cielo si tinge di viola donando all'ambiente un'atmosfera prettamente invernale.
Calzati gli sci scendiamo su splendida neve farinosa alla luce del crepuscolo fino a rientrare al passo.